Curiosità

La chiesa della Vittoria e il dipinto con Daniel Norsa

A Mantova, in fondo a via Fernelli per chi viene da piazza Canossa, si trova la chiesa di santa Maria della Vittoria, edificio in stile romanico oggi sconsacrato ed eretto nel 1495 a memoria della vittoria militare di Francesco Gonzaga conseguita a Fornovo contro i Francesi.

La costruzione sorge sull’area d’una precedente casa che aveva sulla facciata un’immagine sacra cristiana fatta togliere, previo il pagamento d’una tassa e l’autorizzazione del Vescovo, dal proprietario ebreo, il banchiere Daniel Norsa. L’eliminazione dell’immagine sacra irritò tuttavia il popolino che, appoggiato dal clero locale, convinse il marchese Gonzaga ad ordinare la demolizione dell’intera casa per fare posto alla chiesa; inoltre, per inasprire il sopruso, fu commissionato al Mantegna e a spese dell’ebreo, una pala d’altare rappresentante la Madonna che raccoglie sotto il suo manto la famiglia Gonzaga offerente il modello della nuova chiesa (questo pregevole dipinto è stato trafugato dai soldati napoleonici ed è oggi esposto al museo del Louvre a Parigi).

Contemporaneamente un ignoto pittore, richiamandosi per l’immagine della Madonna al quadro mantegnesco, produsse un dipinto in cui, nella parte bassa dell’opera, si scorgono bene in evidenza ai piedi del trono della Vergine i mezzi-busti di Daniel Norsa, di suo figlio e delle rispettive mogli; i visi appaiono smarriti e sugli abiti degli uomini è ben visibile il cerchio giallo che distingueva gli ebrei dai cristiani; inoltre, nella parte alta del dipinto, un cartiglio riporta la frase latina “Debellata Haebreorum Temeritate”. Questo dipinto si trova tuttora nella seconda cappella laterale a destra dell’ingresso della basilica di S. Andrea.