Le sinagoghe scomparse

Sinagoga Cases interno ante 1939
Interno della sinagoga Cases - demolita nel 1939

Le prime sinagoghe a Mantova nacquero come luoghi di culto ad uso privato all’interno delle case di pii ebrei facoltosi; infatti alcuni banchieri (rav Abraham ben Meshullam da Forlì alla fi ne del 1300, Judah ben Menahem Norsa intorno al 1489, Isaac da Senigallia nel 1529) ottennero il permesso di adibire un locale della propria casa a luogo di culto e preghiera.

 

Delle sei Sinagoghe esistenti a Mantova sino agli inizi del novecento (tre di rito tedesco e tre di rito italiano) oggi ne rimane solo una, quella più interessante dal punto di vista architettonico ed estetico, ovvero la Sinagoga Norsa-Torrazzo, in via Govi al n. 13, ove ha sede la Comunità ebraica di Mantova. Come noto originariamente la stessa si trovava in altra posizione, in via Scuola Grande, all’ultimo piano di uno stabile che faceva angolo con via Bertani, ma ai primi del novecento venne “traslata” nell’attuale posizione, mantenendo l’originaria forma e struttura insieme ai preziosi arredi settecenteschi.

Scuola Grande o Tempio maggiore anno 1938

Ma dove si trovavano le altre cinque sinagoghe?

Una, la più nota, era la Sinagoga Grande, di rito italiano, sita in via Scuola Grande (il nome deriva appunto dall’appellativo dato alla stessa), che venne abbattuta nel 1939. Di questa sinagoga si hanno numerose fotografie e documenti.

Un’altra, pure di rito italiano, era situata nelle vicinanze della Sinagoga Grande, sempre in via Scuola Grande, sull’angolo con via Bertani (di fronte alla primitiva sede della Sinagoga Norsa) all’ultimo piano di un palazzo ora abbattuto. Anche di questa sinagoga esistono memorie fotografiche e documentarie.

Le tre sinagoghe di rito tedesco (che si distinguevano da quelle di rito italiano sostanzialmente per alcune  piccole differenze nello svolgimento delle funzioni religiose) erano invece tutte poste nel quadrilatero tra le vie Bertani, Orefici Ebrei (ora Spagnoli) , Calvi e Scuola Grande, nella zona dove ora si trovano la Camera di Commercio, il Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga e l’immobile che fu di Banca d’Italia. L’area venne completamente rasa al suolo nel 1904, per cui nulla di quanto in essa era contenuto è rimasto ai giorni nostri. A tal proposito citiamo dal libro “C’era una volta il Ghetto” di E. Colorni e M. Patuzzi (Lui editore):

A partire dalla fine del XIX secolo e sino agli anni ’60 del secolo scorso, l’Amministrazione Comunale di Mantova portò avanti una metodica e decisa opera di abbattimento delle vecchie case del Ghetto cui fece seguito l’edificazione di immobili spesso in netto contrasto volumetrico-architettonico con il pre-esistente . Il quartiere, sino a quell’epoca rimasto pressochè immutato, si presentava, alla soglia del nuovo secolo,  fatiscente ed in precarie condizioni statiche ed igieniche  a causa di mancati  interventi di recupero edilizio.  Purtroppo non si pensò di recuperare un patrimonio dall’elevato valore storico e culturale. Questo modo di operare creò pertanto ampie zone temporaneamente vuote che giustificarono il termine usato di “sventramento”

Planimetria zona ghetto piano terra
Cupola Oratorio tedesco
Planimetria zona ghetto primo piano

Le tre sinagoghe erano la Ostiglia la Beccaria e la Porto, e poche sono i documenti a loro relativi, essendo in sostanza delle piccole sale adibite a Sinagoghe. Con il calo demografico della popolazione ebraica mantovana, emigrata in massa dopo l’unità d’Italia verso città più appetibili dal punto di vista professionale ed economico (Milano in primis), le tre sinagoghe ormai carenti di fedeli, furono “unificate” a fine Ottocento  nell’Oratorio tedesco o Scuola Grande Tedesca. Di questa abbiamo una breve descrizione, apparsa sul periodico “Il Vessillo Israelitico” del Luglio 1876, che così riporta: “.. degli altri Tempi, ve ne sono 5, (oltre alla Scuola Grande n.d.r.) non visitammo che quello di rito Tedesco, piccolo ma elegante”.

Oratorio Tedesco in sezione
Oratorio Tedesco in sezione

Presso l’Archivio del Comune di Mantova (Fasc IV 4-5 Igiene 1904-5) vi è una planimetria, risalente all’epoca immediatamente antecedente l’abbattimento degli edifici della zona, che ci dà alcune  preziose informazioni: subito si nota, oltre alla forma quadrilatera della Sala del Tempio, la presenza di una cupola al centro della sala, simile per struttura a quella della “Schola Tedesca” di Venezia. –

Inoltre dall’atto di cessione dell’immobile al Comune di Mantova, datato 18 agosto 1904 e conseguente alla pratica di esproprio di tutti gli immobili dell’area per procedere al loro abbattimento, sappiamo che la Scuola Grande Tedesca era composta da un magazzino a pian terreno con ingresso da via Tubo (Bertani) e da via Calvi, da una abitazione (probabilmente usata dal Rabbino) al primo piano, e dall’Oratorio stesso, sullo stesso primo piano, con la tribuna per le donne, al quale si accedeva tramite uno scalone con antiscala. Purtroppo non ci sono fotografie che possano illustrare questa Sinagoga.

Successivamente all’abbattimento dell’ultima sinagoga di rito tedesco gli ebrei che la frequentavano si unirono agli altri ebrei mantovani dapprima nella sinagoga Grande e, successivamente all’abbattimento di quest’ultima, nella sinagoga Norsa Torrazzo.