I cimiteri ebraici di Mantova

Un vecchio cimitero ebraico sito alle spalle del monastero del Gradaro pare che occupasse parte di un ampio terreno argilloso adiacente ad una polveriera asburgica e degradante fino al lago Inferiore.

All’inizio dell’800 i francesi ne imposero il trasferimento in una zona lontana dall’abitato e nacque così il cimitero attuale a S. Giorgio, un sobborgo di Mantova. Questo ampio cimitero ospita oltre 2000 sepolture che datano dal 1865 ad oggi ed è affidato ad un custode che si occupa anche della sua manutenzione. In un’area più antica giacciono alcune lapidi trasferite dal cimitero del Gradaro e risalenti a poco oltre la metà del ‘700.

L’area dove sorgeva il vecchio cimitero del Gradaro è stata adibita, durante la seconda guerra mondiale, a campo di raccolta di prigionieri militari e vi sono stati costruiti cinque ampi capannoni ad uso militare. Oggi tutta l’area è inaccessibile perché, dopo il passaggio di proprietà dalle autorità militari al Comune, si progetta di recuperarla come “zona verde” da destinare a parco pubblico.

Da un recente sopralluogo risulta che in superficie non c’è più traccia di tombe e di eventuali lapidi ebraiche mentre nel terreno è probabile che vi siano i resti mortali di chi è stato lì sepolto dal 1500 fino alla fine del 1700 e non traslato nell’epoca napoleonica, compresi dunque i rabbini cabalisti Moshè Zacuto ed Azarià da Fano.